Itinerari a Viterbo - Roma Guida Turistica

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Itinerari a Viterbo

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Viterbo: la città dei papi e il primo conclave della storia I primi a “scoprire” Viterbo furono, negli anni Cinquanta, Orson Welles e Federico Fellini, che la scelsero come location per “Otello” e “I Vitelloni”; dopo di loro non arrivarono Alberto Zampa e Alberto Sordi per “Il vigile”, e ancora Pier Paolo Pasolini e Mario Monicelli con “Il Vangelo secondo Matteo” e con “L’armata Brancaleone”. Ma cosa affascina di Viterbo? Visitare Viterbo significa in primo luogo incontrare le sue possenti mura medievali, ancora conservate, salutare la chiesa di S. Sisto, passeggiare per via Garibaldi fino ad incontrare la celebre Fontana Grande; quindi sbirciare Casa Poscia ed arrivare fino a Piazza del Plebiscito, ancora oggi cuore politico della città, ed arrivare fino al Duomo e alla Loggia dei Papi, dove i cardinali elettori, chiusi dopo diverse vicissitudini cum clave, elessero finalmente nel 1271 papa Gregorio X. Da non perdere un tuffo nel Medioevo da realizzare passeggiando nel Quartiere di S. Pellegrino.

San Pellegrino in Fiore Perché visitare il Quartiere di S. Pellegrino? Passeggiare nel Quartiere di S. Pellegrino vuol dire realizzare un tuffo nel Medioevo, in particolare immergersi nella Viterbo del Duecento. Tale è il suo stato di conservazione che è facile perdersi nel dedalo di viuzze che conducono a valle, nelle piazzette, scoprire le alte torri che sovrastano gli edifici maggiori, scorgere archi, profferli, scalinate, mensole… Tutti elementi che interrompono la grigia monotonia della pietra, a beneficio di sempre nuovi ed imperdibili effetti…Ogni edificio diventa allora testimone di splendori passati, di lotte cruente tra famiglie e molto altro ancora. Il periodo migliore per visitare S. Pellegrino e l’adiacente centro storico è tra fine aprile e l’inizio di maggio, quando questo splendido quartiere si riempie di fiori tanto da trasformarsi in un arcobaleno di colori.

Sulle orme di Santa Rosa Molto interessante a Viterbo è ripercorrere e scoprire i luoghi legati ai festeggiamenti di Santa Rosa, patrona di Viterbo. La sera del 3 settembre di ogni anno, infatti, Viterbo stupisce il mondo con il suggestivo trasporto della “Macchina di S. Rosa”, torre illuminata da mille fiammelle, alta 30 metri e del peso di 5 tonnellate, trasportata a spalle lungo le vie cittadine da un centinaio di " Facchini". Da non perdere!

Civita di Bagnoreggio. La città che muore e i suoi meravigliosi calanchi Quale altro paese offre la possibilità di estraniarsi completamente dal caos cittadino per immergersi completamente in un borgo dove il tempo sembra essersi fermato? Percorsi i circa 300 metri di ponte moderno, unico accesso-pedonale!- alla cittadina, inizia questo magnifico viaggio all’interno delle mura. Splendida è la porta, molto ben conservata, e la suggestiva strada che porta alla piazza principale, dove possiamo ammirare l’ex cattedrale, Palazzo Alemanni-Mazzocchi e Palazzetto Arcangeli. Ancora più belli sono gli scorci creati dalla conformazione del borgo, nonché gli affacci sui suggestivi calanchi. Nonostante le apparenze, però, a Civita il tempo non si è fermato: impercettibilmente ma inesorabilmente, di anno in anno, il tufo si sgretola, portandosi via ora un pezzo di muro (come è accaduto, per esempio, alla casa natale di S. Bonaventura, originario di Civita) ora un pezzo di strada o un parapetto. Ma in fondo è proprio questa atmosfera di sospensione e di catastrofe imminente a conferire a Civita la sua suggestiva dolorosa bellezza. Assolutamente da non perdere!

Bomarzo e i Mostri di Vicino Orsini Il Bosco Sacro di Bomarzo venne realizzato da Pirro Ligorio su commissione di Vicino Orsini, inconsolabile per la morte della moglie Giulia Farnese. Il risultato è uno splendido e “magico” bosco, all’interno del quale si nascondono meraviglie di pietra: è dai massi in peperino, infatti, che prendono vita animali giganteschi, eroi omerici o semplici sirene o dee romane. Passeggiando nel Bosco di Bomarzo è facile imbattersi in emblematiche sfingi greche, conoscere Glauco, meravigliarsi della forza di Ercole che ha la meglio su Caco, entrare nella bocca di un Orco. Bomarzo è uno di quei siti in cui mito ed esoterismo si uniscono più che mai, creando al contempo stupore ma anche numerose chiavi di lettura. Fatevi accompagnare in questo imperdibile viaggio!

Bolsena: Santa Cristina e lo splendido lago di Bolsena Il 24 luglio di un anno non ben precisato del IV secolo, durante l’ultima persecuzione di Diocleziano, cadeva Cristina, undicenne martire di Cristo. Il suo corpo venne sepolto nella catacomba della primitiva città di Bolsena, fuori dalle mura urbane. Nel 1263 un sacerdote boemo, colto dal dubbio circa la reale presenza del corpo e del sangue di Cristo nell’ostia consacrata, ebbe il suo corporale macchiato del sangue stillato dall’ostia stessa. Da questo episodio venne istituita la festa del Corpus Domini. Tutti questi aspetti sono ancora oggi riflessi nel santuario di Santa Cristina. Ma visitare Bolsena vuol dire assaporarne non solo i più aspetti spirituali ma anche passeggiare nel suo centro storico e visitare la Rocca Monaldeschi con il suo suggestivo affaccio sul lago di Bolsena. Possibilità di abbinare tour in battello intorno al Lago.

I Farnese a Caprarola Chi meglio di Caprarola ha incarnato e continua a incarnare ancora oggi il “sogno farnesiano”? Da non perdere la visita al suo “superbissimo palazzo” e alla splendida scenografia creata grazie alla creazione della “Via Dritta”, vanto del nuovo piano urbanistico pensato dal cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III.

Tarquinia: dagli Etruschi al borgo medievale Si dice che l’arte sia l’espressione di un popolo…Quale modo migliore di esprimersi per gli Etruschi delle pitture tombali? Visitare la necropoli dei Monterozzi, vuol dire scoprire uno spaccato della civiltà etrusca: dalle pitture possiamo infatti scoprire come questo popolo viveva, quali erano i loro piaceri della vita, come banchettavano e giocavano, quali erano le loro credenze religiose. Ma Tarquinia non è solo la sua splendida necropoli. A circa 3 km di distanza da questo sito vi è la città odierna, dove è possibile visitare il bellissimo Palazzo Vitelleschi con il suo Museo Nazionale Tarquinese (da non perdere i celebri Cavalli alati!) e passeggiare nel suo imperdibile centro storico, vero e proprio gioiello della Tuscia.

Calcata: il paese degli artisti Passeggiare nelle vie di Calcata vuol dire respirare l’Arte a 360°, immergendosi in un paesaggio suggestivo che è riuscito a preservare nel tempo i suoi patrimoni storici e naturali. Proprio queste due ultime caratteristiche, infatti, hanno fatto si che, dalla fine degli anni '70, artisti ed artigiani abbiamo scelto questo luogo come propria dimora, fornendo così nuovi impulsi culturali al paese. Bellissimo è entrare nelle botteghe degli artigiani e vedere nascere dalle loro mani gioielli e oggetti di ogni tipo e –perché no?- incontrare gli artisti direttamente nei loro studi d’arte o nelle numerose gallerie espositive.

Parco di Vulci La visita al Parco archeonaturalistico di Vulci offre tante opportunità e diversi percorsi da poter realizzare insieme. Pochi siti vantano, infatti, la possibilità di coniugare archeologia e natura, offrendo al visitatore l’opportunità di ammirare non solo gli scavi archeologici dell’antica metropoli etrusco-romana di Vulci e le nobili tombe etrusche, ma anche una natura incontaminata perfettamente inserita nel paesaggio plasmato dal Fiora. Da non dimenticare, infine, il maestoso medievale Castello della Badia, costruito sulla sponda sinistra del pianoro dell’antica città, oggi sede di un importante Museo Nazionale Archeologico nel quale sono esposti reperti provenienti dagli scavi archeologici di Vulci.

Villa Lante a Bagnaia La storia di Villa Lante affonda le sue radici lontano nel tempo. Il luogo dove sorge fu scelto senza indugi da papi e cardinali come barco dove esercitare le proprie battute di caccia. Il salto di qualità si ebbe però al cardinale Giovanni Francesco Gambara che trasformò questo pendio boscoso nella sua splendida dimora rinascimentale. Cosa possiamo visitare oggi a Villa Lante? Oltre alle Palazzine Gambara e Montalto è assolutamente da non perdere il giardino all’italiana con i suoi 3 piani terrazzati e le sue fontane, non solo bellissime da vedere, ma anche ricche di misteriosi significati.

 
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